Da Venezia a Rotterdam: il viaggio delle nuove menti creative dell’IIS Ovidio nel progetto “Scuola Futura”
ROTTERDAM — Un’esperienza formativa che ha il sapore dell’Europa e lo slancio dell’innovazione: è quella vissuta da due studentesse dell’IIS Ovidio, Serena Di Cioccio (4B) e Aurora Corsetti (4I), impegnate dal 27 novembre in Olanda per il progetto nazionale “Scuola Futura”. Un percorso che, partito idealmente da Venezia con l’esperienza Next Gen, ha trovato nei Paesi Bassi il terreno perfetto per trasformare un’idea in architettura, creatività e visione.
Atterrate ad Amsterdam, le studentesse hanno raggiunto Rotterdam, città simbolo di modernità e rinascita urbana. Ed è proprio qui che il programma ha preso avvio, conducendo i partecipanti dentro due poli culturali che rappresentano l’essenza dell’innovazione olandese: il Depot e il Nieuwe Museum.
All’interno di questi spazi, i ragazzi sono stati suddivisi in Meta Team e coinvolti in attività che univano osservazione, gioco di squadra e analisi architettonica. Esercizi che, dietro l’apparente leggerezza, hanno avuto lo scopo di allenare uno sguardo più critico e consapevole su forme, dettagli e funzioni dell’ambiente costruito.
Il cuore pulsante del progetto si è però trasferito a Dordrecht, all’interno del Food Design Playground, trasformato per quattro giorni nel quartier generale di un vero e proprio studio di architettura. Qui è iniziata la fase più creativa: dalla prima intuizione nata a Venezia — un museo mobile per celebrare i 25 anni di attività di Scuola Futura — è emersa progressivamente la visione di un intero campus innovativo.
Sei team, ognuno alle prese con i propri prototipi, hanno attraversato tutte le fasi della creazione: dall’idea alla costruzione concreta. Dopo i primi modelli in carta e stecchini, il feltro si è imposto come protagonista inatteso, rivelandosi un materiale sorprendentemente versatile capace di dare carattere e forma alle intuizioni. A guidare gli studenti sono intervenute figure specializzate, introducendoli al mondo dei tessuti, dei tappeti e delle tende utilizzati come strumenti architettonici: un universo in cui la morbidezza diventa struttura e i materiali flessibili modellano spazi e atmosfere. Grazie a queste scoperte, i ragazzi hanno imparato come elementi solo in apparenza fragili possano generare ambienti innovativi, ludici e inclusivi, aprendo la strada a un nuovo modo di immaginare l’architettura.
La visita allo Studio Ossidiana, è stata una tappa che ha lasciato il segno: qui i ragazzi sono stati accompagnati attraverso creazioni sorprendenti, ambienti essenziali e tattili modellati con feltro e tessuti capaci di cambiare il modo in cui si percepisce lo spazio. Un’esperienza diretta e immersiva che ha alimentato l’immaginazione dei team, aprendo nuove prospettive e affinando le idee dei prototipi in fase di sviluppo. La fase conclusiva del progetto è stata dedicata alla presentazione finale, un vero mosaico di visioni che, unite, hanno composto il grande campus di Scuola Futura. Ogni gruppo ha portato un contributo unico, risultato di collaborazione, sperimentazione e intuizione creativa, delineando un panorama ricco e dinamico di possibilità per la scuola del domani. Ora tutti i modelli realizzati durante il soggiorno verranno inviati in Italia e presentati al Ministero dell’Istruzione: un passaggio decisivo che potrebbe trasformare questa esperienza internazionale in un punto di partenza concreto per nuovi progetti educativi e architettonici, capaci di ripensare in modo radicale gli spazi dedicati alla formazione.
Un viaggio, quello di Serena e Aurora, che non ha solo attraversato Paesi, ma ha superato confini mentali, portando due giovani studentesse a toccare con mano ciò che significa progettare il domani.
